La Dipendenza Affettiva
- Dott.ssa Silvia Bouvret

- 10 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Qualche elemento teorico per conoscerla

La dipendenza affettiva può essere definita come una distorsione relazionale che coinvolge la sfera della rappresentazione di sé e dell’altro e comporta per tanto un disequilibrio della risposta affettiva. E’ caratterizzata da una forte rigidità che si realizza in un insieme di aspettative, reazioni, atteggiamenti e condotte che vengono riprodotte in maniera stereotipata e applicate come se fossero dei copioni, attivando nell’altro interlocutore una risposta altrettanto rigida che di fatto conferma in maniera complementare tutto l’assetto predeterminato. Questo tipo di rapporti si realizzano dunque in sistemi di controllo (seppur illusorio) sulla relazione che portano alla perdita dell’esercizio di autonomia personale all’interno del rapporto e alla rinuncia della propria libertà di scelta nel modo di gestire i rapporti affettivi significativi. Il dipendente affettivo infatti non riesce ad abbandonare l’illusione onnipotente di cristallizzare il rapporto in una dimensione idealizzata. Una qualche forma di dipendenza all’interno di una relazione è sempre implicita in quanto rispecchia un bisogno istintuale degli esseri umani di appoggio e reciproco sostegno, tuttavia la dimensione relazionale che caratterizza la dipendenza affettiva è caratterizzata da una ricerca disperata dell’altro che viene visto come unico regolatore del Sé. La persona dipendente ha alle spalle una storia familiare contrassegnata dall’autosacrificio e dalla negazionedi se stesso, in cambio della possibilità di ricevere attenzione da parte della figura diriferimento. In particolare questi soggetti hanno dovuto relazionarsi con caregivers depressi o comunque genitori problematici, incapaci non solo di prendersi cura dei loro figli ma anche di loro stessi tanto da generare delle vere e proprie inversioni di ruolo, nelle quali sono i figli a dover accudire i genitori. Da adulti questi bambini cresceranno con l’illusione di poter ricostruire il genitore amorevole e attento di cui non hanno fatto esperienza, ricercandolo nelle relazioni sentimentali e quindi nel partner. La loro esperienza passata li ha portati ad avere scarse aspettative circa la stabilità delle risposte affettive dell’altro e a vivere la relazione sulla difensiva, incapaci di tollerare qualsiasi forma di separazione. Questa problematica evolutiva porterà alla comparsa di una serie di connotazioni che caratterizzano la personalità dipendente come: scarsa autostima, carenti capacità di coping, ridotta fiducia negli altri, forti attitudini al mantenimento del controllo nelle relazioni, ricerca di rapporti fusionali e simbiotici con figure idealizzate, terrore della separazione con esposizione a frequenti reazioni depressive. La dipendenza affettiva non è descritta da una situazione univoca, si presenta piuttosto come un fenomeno molto variegato di cui esistono diverse forme. La prima fra queste può essere definita come CO-DIPENDENZA caratterizzata da un legame esclusivamente mediato dalla condizione di bisogno, ovvero uno dei due partner ha un problema e l’altro (il co-dipendente) se ne fa carico. Un’altra forma di dipendenza affettiva è detta AGGRESSIVO-DIPENDENTE nella quale emerge l’aspetto più brutale e sadico del dipendente affettivo che procura in prima persona le sofferenze e le umiliazioni al proprio partner, trasformandosi in un persecutore. La terza forma viene definita come CONTRO-DIPENDENZA nella quale la persona ha risolto il proprio terroredel rifiuto e dell’abbandono evitando qualsiasi legame, chiudendosi in un atteggiamento di rifiuto verso il partner in quanto da bambino è stato un soggetto attivamente rifiutato dalle figure di accudimento. La quarta ed ultima forma di dipendenza affettiva viene definita PASSIVO-DIPENDENTE, per cui l’altro viene visto come “regolatore unico del Sé”, l’interlocutore affettivo viene concepito come elemento indispensabile per placare l’angoscia, per mantenere l’autostima e la fiducia in se stessi, per garantire il sentimento di coesione interna, ma anche per sentire le passioni come se il partner fosse un polo sul quale poter far confluire tutte le emozioni forti e l’unica ragione per sentirsi eccitati e vivi. Bibliografia Borgioni M. “Dipendenza e controdipendenza affettiva: dalle passioni scriteriate all’indifferenza vuota”. Alpes (2015)



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